Che cos’è la psicoterapia cognitiva
La psicoterapia cognitiva centra i cardini del suo operato attorno al concetto che è l’approccio dell’individuo verso il mondo esterno, ovvero come il pensiero del soggetto dal significato e interpreta i fatti della vita, a condizionare il suo benessere.
Nell’esperienza quotidiana di ciascuno di noi capita infatti notare come un medesimo episodio posso essere vissuto in maniera anche molto differente da parte di individui differenti.
Quante volte abbiamo detto: dai, non prenderla così. Nell’esperienza quotidiana che chiunque è infatti capitato di consolare una persona perché aveva preso “male” una determinata situazione.
Ecco, è questo il calcio della psicoterapia cognitivista, laddove la psicopatologia viene concettualizzata in una forma di distorsione del pensiero, rispetto a quanto realisticamente e mediamente verrebbe percepito dagli altri individui, in riferimento ad un dato fatto.
A. T. Beck, uno dei padri fondatori della disciplina, porta l’analisi di una forma depressiva come esempio degli effetti dettati dalla distorsione psichica. Individua infatti un fattore che lui denomina triade cognitiva e che consiste in:
- – atteggiamento negativo nei confronti dell’ambiente, tale da condizionarne le aspettative
- – opinione negativa di sé
- – aspettative negative per il futuro
Nella concettualizzazione di Beck sono questi fattori a determinare il malessere della persona, le esperienze di vita del paziente possono essere tali da attivare schemi cognitivi centrati sul tema della perdita e del lutto. Sarebbero questi a determinare la comparsa di sintomi depressivi e, di conseguenza, andando ad agire sugli schemi cognitivi e andando a modificarne il funzionamento, si può produrre un diverso livello di benessere nell’individuo.
In altre parole e andando ad estendere il concetto dall’esempio affrontato da Beck, possiamo generalizzare affermando che lo stato di benessere della persona è fortemente dettato dalle lenti con cui questa filtra e percepisce la realtà circostante.
Sulla base di queste considerazioni, laddove gli schemi cognitivi adottati dalla persona condizionano il suo benessere provocando forme di disagio, la psicoterapia cognitivista interviene andando a modificare le distruzioni cognitive alla ricerca di un pensiero più realistico e maggiormente in grado ti produrre un miglior equilibrio all’interno della persona.
Una terapia cognitivista potrà quindi aiutare la persona a contrastare le forme di pensiero più distorte, a favore di un orientamento più realistico e più appropriato.