
Il Mercato dell’auto Usata
Dovendo acquistare un’auto per mio nipote, la sua prima auto, ho deciso di fare un giro presso alcuni rivenditori che incrocio ogni mattina lungo il tragitto casa ufficio. L’obiettivo è quello di trovare una utilitaria dal prezzo contenuto, visto che il budget stanziato è proporzionale all’esperienza di guida di un neo patentato.
Lo ammetto, forse 3.000 Euro non sono molti, ma considerando che si trovano auto nuove a 6-7 mila, direi che percentualmente è quasi il 50%. La grande sorpresa però, non è stata quella di trovare poche auto disponibili ma l’accoglienza dei venditori.
La prima visita: Il rivenditore
Entro in un salone completamente vuoto, nel senso che non vi erano altri clienti oltre me, ma solo un venditore che per più di 15 minuti è rimasto al telefono senza alcun accenno alla mia presenza. Non saprei dirvi cosa sia successo nei minuti successivi, poiché, vista l’accoglienza, me ne sono andato (meglio prevenire).
La seconda visita: Il concessionario
I concessionari bisogna dirlo hanno un altro stile. L’accoglienza è stata quella che ti aspetti, un gran sorriso ed un “Buongiorno signore, come posso aiutarla …” il tutto condito da un atteggiamento positivo che è durato fino alla comunicazione dell’importo disponibile. A quel punto Il venditore, con l’espressione di chi capisce che quel cliente non lo avrebbe minimamente arricchito, mi comunica di farmi un giro (da solo) nel piazzale, e se mai avessi trovato qualcosa d’interessante, mi avrebbe fornito ragguagli. Il tempo è prezioso, perché sprecarlo in un piazzale di un concessionario d’auto di periferia. Me ne sono andato.
La terza visita: Il Multimarche
Ci fossi andato subito avrei risparmiato tempo. Non fraintendermi, dei tre è stato il peggiore. Un venditore così polemico e scortese che mi avrebbe fatto passare fin da subito la voglia di andare dagli altri due.
Il personaggio, di circa sessant’anni con grandi occhiali da sole esordisce con la parola magica, quella che attiva in maniera automatica la parte rettiliana del mio cervello, ovvero “DICA” .
Però è lunedì, sono in giro con la vespa e stranamente non rispondo a tono. Dopo avergli esposto le mie esigenze, mi indica una vettura, “abbiamo solo quella”.
La guardo, devo dire che non è male ed anche il prezzo è in linea con il budget. Mi permetto, in maniera colloquiale di far notare l’elevato chilometraggio. Mai parlare di chilometri ad un venditore d’auto con occhiali da sole. Inizia, con tono di voce ostile a parlarmi delle qualità della vettura, e finisce col dirmi che con un budget così basso a mia disposizione che cosa mi sarei aspettato di comprare. Avrei voluto Rispondere semplicemente che se avessi avuto una cifra maggiore sarei di certo andato da un concessionario serio. Ma è lunedì ed ho la mia vespa, indosso il casco, saluto e me ne vado.
Forse, la crisi del mercato dell’auto non è solo colpa della congiuntura economica.

