consigli di viaggio
Se la vacanza é una cosa seria, un diritto inalienabile dell’uomo sancito da tutte le costituzioni non scritte, il viaggio assume i contorni della sacralità, e risponde a riti e tempi di cui noi siamo gli indiscussi sacerdoti.
Le scuole di pensiero sul viaggio e la vacanza sono molteplici, ma per semplificazione possiamo identificarle in due macro modelli:
1) kit di sopravvivenza – vado senza meta – il mondo mi aspetta
2) trolley a prova di guerra atomica – programma in mano – Timbuctù arrivo
Avete mai assistito alle diatribe tra queste due tipologie di viaggiatori ?? Se si, vi sarete accorti che quando parlano di viaggi diventano come gli ultras in curva, irriducibili sostenitori dell’unico modo di viaggiare degno di questo nome.
Per le mie amiche Mara e Antonella il viaggio é sempre scritto con la V maiuscola, é davvero una forma di fede, solo che Mara é l’osservante della prima categoria, Antonella l’ortodossa della seconda,
Entrambe per questioni di lavoro, possono viaggiare solo nei mesi canonici di luglio e agosto, e mentre Mara il giorno della partenza infila 2 cose 2 in uno zainetto che usava già all’asilo, va in stazione e sceglie a caso la destinazione lasciandosi guidare dal caso e dall’istinto, perché il bello del viaggio é la sorpresa, Antonella carica sul taxi il trolley già pronto da una settimana, e arriva in areoporto felice per quanto sa già che l’aspetta.
Mara non concepisce il viaggio programmato, già la vita di tutti i giorni é scandita da obblighi e ritmi che il viaggio disorganizzato, lei lo chiama così, é un modo per pareggiare i conti, ma al di là di questo, é l’unico modo per scoprire luoghi e persone non imposti dalla logica del turismo.
Deleterio un grande bagaglio, per qualche settimana all’anno non solo si può, ma addirittura si deve fare a meno di molto di quel superfluo che le abitudini ci hanno insegnato a considerare indispensabile, e comunque se proprio dovesse servire, te lo procuri sul posto.
Antonella, dal canto suo sostiene che il viaggio rappresenta un’insostituibile opportunità di crescita attraverso la conoscenza, quindi é sacrilego partire senza alcun programma, si rischierebbe di sciupare una bellissima occasione attesa un anno intero.
Ingenuo quindi pensare di partire con un bagaglio minimalista, senza quel poco di “necessaire” che ne favorisca la serena riuscita, certi presupposti sono la condizione fondamentale affinché un viaggio o vacanza che sia, mantengano le affascinanti aspettative della partenza.
Voi non immaginate le discussioni sulla carta di credito o sul phon ? :
A:Come te lo procuri se sei in battello alle isole Comore ??
M: Che te ne fai se sei in battello alle isole Comore ??
A:Perché perdere tempo prezioso per cercare sul posto una stanza?? meglio prenotare e riservarsi la facoltà di visitare il luogo, in fondo la fatica della ricerca equivale a un lavoro che sottrae tempo,
M:Perché privarsi del piacere di cercare e scegliere quanto non segnalato da alcuna guida ? Perché privarsi del piacere di fermarsi a chiedere informazioni,indicazioni stradali, e conoscere magari gente nuova ?
Scuole di vita e di pensiero appunto, chissà chi ha ragione, e chissà se é meglio partire con lo zainetto o il trolley, di sicuro però entrambe tornano con il bagaglio più carico.
Buone vacanze.