raccordi oleodinamici
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Raccordi oleodinamici: a cosa servono?

Per conoscere meglio i raccordi oleodinamici bisogna prima conoscere quale è la loro giusta funzione. Innanzitutto è bene sapere che devono il loro funzionamento grazie all’oleodinamica. Essa è una grande branca della fluidodinamica impiegata maggiormente nel campo dell’ingegneria Meccanica e si occupa della trasmissione di fluidi, quale olio idraulico, per erogare energia ad un determinato strumento. Nelle più diffuse applicazioni, la pompa (generalmente idraulica) genera la portata di questo olio dentro un circuito in modo da generare il movimento del motore idraulico o un martinetto.
Questo sistema negli anni, a livello mondiale, ha riscontrato grandi benefici grazie alla dote di gestire grandi quantità di potenze tramite sistemi di dimensioni e pesi notevolmente ridotti e sia per il suo funzionamento sempre ottimo.

RACCORDI OLEODINAMICI

Di raccordi oleodinamici ne esistono veramente diversi tipi che variano a seconda dell’utilizzo. Questi possono essere:
-tubi rigidi per l’oleodinamica: questi sono realizzati in puro acciaio inox in modo da essere del tutto sicuri, duraturi e rigidi. Per questo genere sono stati realizzati degli ottimi raccordi, anch’essi del tutto resistenti che permettono il passaggio di olio anche in elevate temperature;
– tubi flessibili: per la protezione di questi tubi sono state inventate degli ottimi raccordi. Entrambi sono realizzati in acciaio inox. Il loro compito è quello di far passare l’olio ad alta pressione utili per le centraline, per gli impianti idraulici e comandi. Quelli, invece, a bassa pressione sono ideali per sistemi idraulici anche con temperature molto alte e con una pressione di esercizio pari a 40bar;
– tubi trecciati e spiralati: questi sono studiati per applicazioni speciali come quelle in caso di incendio dove i tubi del sistema idraulico, essendo realizzati con prodotti che resistono al fuoco, possono continuare a lavorare lo stesso.

I materiali con cui vengono realizzati sono veramente diversi come ad esempio l’acciaio inox, il teflon, la plastica ecc… Ognuno di essi, però, è chiaramente scelto ed utilizzato a seconda del circuito che deve alimentare e dal mezzo che deve fare funzionare nel migliore dei modi e in modo del tutto efficiente.

IN QUALI CAMPI VENGONO UTILIZZATI QUESTI TIPI DI RACCORDI OLEODINAMICI

I campi nei quali possiamo trovare questo sistema di funzionamento sono veramente tantissimi. Tra questi ci sono:
– veicoli: si trovano nei freni, nelle sospensioni attive e nello stesso;
– industria: si trovano nelle macchine oleodinamiche e in mezzo speciali;
– macchine con movimento a terra: si trovano nelle pale caricatrici, dozer, terne e in escavatori idraulici;
– mezzi di sollevamento: ascensori, gru, carrelli elevatori, montacarichi e nei sollevatori telescopici;
– aeronautica: si trovano negli impianti del velivolo, nei freni, nel timone, flap e carrelli;
– marina: si trovano nella timoneria nella calettatura ad elica, nei verricelli e nelle pinne stabilizzatrici;
– macchine agricole: si trovano nei trattori, nei mietitrebbia, negli aratri e nelle macchine per l’irrigazione;
– sistemi ferroviari: si trovano nei deviatoi per le linee che portano una grande velocità;
– veicoli municipali: si trovano nei lavacassonetti, nelle spazzatrici stradali e nei mezzi che raccolgono i rifiuti.

Capiamo bene che per chi volesse comprare un mezzo alimentato dall’oleodinamica, è bene conoscere tutto nel dettaglio. Come precedentemente elencato, è possibile avere un quadro generale dei generi di raccordi esistenti, quali sono più o meno adatti per le vostre esigenze e quanto siano ormai utilizzati nella stragrande maggioranza dei veicoli esistenti. Tutto questo perché l’oleodinamica, a seguito di studi, sperimentazioni e messe in atto, è entrata sul mercato portando con sé tantissime cose da offrire. Dal lavoro efficiente che compie, dalla durata per lungo tempo, ai materiali sempre ottimi, rigidi e resistenti, del tutto ridimensionati e leggeri (fattori del tutto importati per chi vuole avere un mezzo che eroghi il massimo della potenza senza essere offuscata da ulteriore peso).

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