The Night Manager: ci sarà una seconda stagione?
E’ appena terminata la prima stagione, ma la discussione su The Night Manager sembra destinata a non finire molto presto.
La miniserie britannica, prodotta dalla BBC e tratta da un omonimo romanzo di John le Carrè, ha infatti riscosso un buon successo in termini di pubblico e destato grande attenzione nella critica televisiva.
Se da un lato si tratta di un prodotto seriale che non punta ad innovare il genere, dall’altro riesce a raggiungere ottimi livelli e ad affermarsi per quello che doveva essere sin dalle intenzioni iniziali, ovvero un buon prodotto di puro intrattenimento.
Il successo di cui è stata oggetto la serie, ha naturalmente spinto molti addetti ai lavori a domandarsi se la vicenda fosse da considerare esaurita nelle sei puntate in cui è stata racchiusa la vicenda ideata dall’ex agente di spionaggio, oppure potesse espandersi dando vita ad una seconda edizione.
Il problema nasce dal fatto che gli accordi tra la produzione e lo scrittore, erano limitati appunto allo sfruttamento di quanto raccontato nel romanzo e non prevedevano uno sfondamento dei paletti indicati nel contratto.
A ricordarlo è stato proprio Simon Cornwell, che oltre ad essere il produttore della serie, è anche il figlio di le Carrè. Le sue parole sembrano aver troncato la discussione, aggiungendosi peraltro alle puntualizzazioni di Hugh Laurie e Tom Hiddleston. Entrambi i protagonisti della storia hanno infatti affermato come ritengano completa la storia delineata da The Night Manager e di ritenersi quindi liberi da ogni obbligo in tal senso.
Due grandi prove d’attore
The Night Manager ha saputo procacciarsi ottime recensioni anche grazie alle ottime prove dei due attori protagonisti.
Hugh Laurie veste i panni di Richard Roper, un perfido uomo d’affari che traffica armamenti e non si preoccupa minimamente degli effetti della mercanzia da lui commerciata. Naturalmente cerca di camuffare la sua vera identità, dando vita a progetti umanitari, ma nella realtà non esita a ricorrere a qualsiasi mezzo per accatastare risorse finanziarie da spostare a suo piacimento.
Il suo contraltare è Jonathan Pine, cui Hiddleston conferisce un notevole fascino personale.
Dopo aver combattuto nell’esercito, si trova al Cairo proprio mentre scoppia la Primavera Araba, nel corso della quale conosce Sophie, amante del mercante d’armi, che gli mostra una serie di documenti sulle attività di Roper. I due fuggono dalla capitale, ma Pine non riesce a salvare la donna della quale si è invaghito, ne a convincere il suo governo della pericolosità di Roper.
Dopo la morte della donna, Pine si rifugia in Svizzera e proprio nella struttura alberghiera ove lavora, quattro anni più tardi, giunge il mercante d’armi, spingendolo a fare qualcosa per fermarlo.
Il rapporto tra i due è destinato naturalmente ad intensificarsi nelle successive vicende della fiction, dando così modo agli attori di gareggiare letteralmente in bravura.
Non solo Laurie e Hiddleston
La forza di The Night Manager, però, non risiede solo nella indiscussa bravura dei due attori principali. Basti pensare che a dirigere la serie è stata chiamata Susanne Bier, la regista premiata dall’Oscar 2011 per Un mondo migliore. E’ proprio lei a guidare con mano sicura lo svilupparsi della trama, con un taglio classico da spy story che riesce a mescolarsi a buone dosi di thriller senza deragliare e a tenere avvinto lo spettatore dal primo all’ultimo minuto.
Anche il cast di contorno, però, può proporre nomi non proprio di secondo piano. A partire da Lance Corcoran, lo sgherro di Roper interpretato da quel Tom Hollander che si era già fatto notare in Pirati dei Caraibi, ove aveva rivestito i panni di Lord Beckett.
Non va poi dimenticata Elizabeth Debicki, attrice già ammirata in Operazione U.N.C.L.E. e in Il grande Gatsby), chiamata ad interpretare Jed Marshall, la fidanzata di Roper di cui si invaghisce lo stesso Pine.
Le modifiche rispetto al romanzo originale
Va anche notato come rispetto al romanzo originale siano state apportate alcune variazioni, ritenute evidentemente funzionali allo sviluppo del progetto.
Non solo l’ambientazione iniziale, quella del Cairo nel 2011, che ha permesso di attualizzare la trama rendendola più comprensibile, ma anche alcuni personaggi sono stati modificati. A partire da Burr, che nella serie è una donna di nome Angela, cui presta il suo volto Olivia Colman, mentre nel romanzo era un uomo di nome Leonard.
Mentre altri personaggi sono a loro volta stati estrapolati da altre creazioni di le Carrè, come il Sir Anthony Bradshaw, tratto da Il visitatore segreto, e Harry Palfrey, il consulente legale che era già stato intravisto in La casa Russia.
Il risultato dello sforzo produttivo della BBC è stato largamente premiato, soprattutto nel Regno Unito, ove The Night Manager ha collezionato ascolti da record, ma non solo. Dati di ascolto che lasciano comprendere il motivo della curiosità sollevata dalla possibilità di una seconda edizione della serie.
Ora resta soltanto da capire se Laurie e Hiddleston avranno realmente intenzione di chiudere le porte ad un secondo atto, o se i tanti fans della fiction dovranno accontentarsi delle sei puntate di quest’anno. A meno di non continuare senza i due attori, come qualcuno ha velatamente fatto intendere.